FOTOTECA SIRACUSANA
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SCRIPTPHOTOGRAPHY
Nella TARANTINO (IT)
NELLA TARANTINO
Succede, e quando succede è sorprendente, che circolino in Rete i lavori di fotografi che per qualità, impegno e devozione meriterebbero una diversa vetrina, un riconoscimento molto più ufficiale, qualcosa che non stia soltanto nello stordimento dei “like” o dei complimenti virtuali. Lo spirito con cui è nata Scriptphotography, e da cui in questi anni non si è mai troppo allontanata, sottolinea l’ambizione scoutistica nella proposta di autori più o meno sconosciuti ma dal solido talento. Per questo mi fa oltremodo piacere ospitare una selezione fotografica di Nella Tarantino. Lo merita. Lo merita come ognuno dei fotografi che in questi anni ha avuto lo spazio che meritava. La fotografia di Nella Tarantino pone l’accento su un dettaglio primario, direi fondante per un fotografo, la curiosità: se un fotografo non ne è attraversato non è un fotografo. Ma se la curiosità non è accompagnata dalla voglia di comprendere e tradurre in immagini, in segni, l’incomprensibile spettacolo della vita, allora tutto è un esercizio di stile, vuoto e assente di significato. Nella Tarantino accetta l’azzardo della sfida che ha di fronte ed estrae contenuti anche dalle situazioni solo apparentemente più banali. Ogni fotografia, anche quelle dove spinge sul concettuale, è impregnata da una leggerezza che si appaia con quelle più “piane” e riconoscibili. E qui, nell’alternanza di stili, di linguaggi, di direzione apprendiamo come la fotografa padroneggi un mestiere che sembra non voglia allontanarsi dalle magnifiche specificità artigiane. Nella Tarantino si colloca alla confluenza delle esperienze. Se da un lato lo sguardo umanista coglie l’insolito, il particolare, l’irripetibile (si guardi a questo proposito lo sguardo sospeso dei bambini al circo), dall’altro indulge nello spazio dell’interpretazione, proiettando visioni che nella distorsione visiva riacquistano il senso originario voluto dalla fotografa. E nella porosità in cui gli stili si compenetrano, si intercetta una buona padronanza contenutistica, prima ancora che estetica. Nella Tarantino, si è detto, è imprigionata dentro una splendida ossessione – che le auguriamo di mantenere –, domandarsi, e invitare noi con lei, sul rapporto dell’uomo e delle cose nel loro spazio, decrittare quel sistema di relazioni che spesso sfuggono all’occhio, ma che la macchina fotografica ha invece la proprietà di scorgere. Così in un istante tutto affiora, un istante dopo tutto è svanito. La prova è disseminata in molte fotografie, ma voglio ricordarne una in particolare, quella dell’uomo che porta sulle spalle un enorme globo. Probabilmente l’attenzione dell’osservatore sosterà proprio sulla sfera, considerando questa un’autentica stranezza, ma è qualcos’altro ad attirare la nostra attenzione, un dettaglio che ci fa comprendere come un silenzioso, tacito richiamo tra fotografo e soggetto e che si rivela il punctum della fotografia: l’occhio dell’uomo, che riequilibra l’immagine e la riumanizza. Abbiamo detto, e vogliamo ripeterlo in chiusura, di come la Rete talvolta ci offra i lavori di autentici talenti, un grande regalo di cui avvantaggiarsi. I lavori di Nella Tarantino sono sicuramente tra questi.
Giuseppe Cicozzetti
foto Nella Tarantino
It happens, and when it happens it’s surprising, that the works of photographers circulate on the Web who for quality, commitment and devotion deserve a different showcase, a much more official recognition, something that doesn’t lie only in the stunning of "likes" or virtual compliments. The spirit with which Scriptphotography was born, and from which it has never strayed too far in recent years, underlines the scouting ambition in the proposal of more or less unknown authors with a powerful talent. This is why I am extremely pleased to host a photographic selection of Nella Tarantino. She deserves. She deserves it like any of the photographers who in recent years have had the space she deserved. Nella Tarantino's photography focuses on a primary detail, I would say fundamental for a photographer, curiosity: if a photographer isn’t crossed by it, he’s not a photographer. But if curiosity it ain’t accompanied by the desire to understand and translate the incomprehensible spectacle of life into images, signs, then everything is an exercise in style, empty and meaningless. Nella Tarantino accepts the gamble of the challenge she is facing and extracts content even from situations that are only apparently the most trivial. Every photograph, even those where he pushes the conceptual, is imbued with a lightness that matches the more “flat” and recognizable ones. And here, in the alternation of styles, languages and direction, we learn how the photographer masters a profession that she does not seem to want to move away from the magnificent artisan specificities. Nella Tarantino place herself at the confluence of experiences. If on the one hand the humanist gaze captures the unusual, the particular, the unrepeatable (see in this regard the suspended gaze of the kids at the circus), on the other hand it indulges in the space of interpretation, projecting visions that in the visual distortion regain the original meaning desired by the photographer. And in the porosity in which the styles interpenetrate, a good mastery of content is intercepted, even before aesthetics. Nella Tarantino, it has been said, she is imprisoned in a splendid obsession - which we wish her to keep -, asking herself, and inviting us with her, about the relationship of man and things in their space, decrypting that system of relationships that often escape the eye, but which the camera instead has the property of seeing. So in an instant everything emerges, an instant later everything is gone. The evidence is scattered in many photographs, but I want to remember one in particular, that of the man carrying a huge globe on his shoulders. Most likely the observer's attention will rest on the sphere, considering this an authentic oddity, but it’s something else that attracts our attention, a detail that makes us understand as a silent, tacit call between photographer and subject and which reveals itself the punctum of photography: the eye of man, which rebalances the image and rehumanizes it. We have said, and we want to repeat it in closing, of how the Web sometimes offers us the work of authentic talents, a great gift to take advantage of. Nella Tarantino's works are certainly among them.
Giuseppe Cicozzetti
ph. Nella Tarantino
https://www.facebook.com/nella.tarantino.5