top of page

SCRIPTPHOTOGRAPHY

WILLY VECCHIATO

Se vogliamo affrontare la luce abbagliante, a volte è necessario gettarsi tra le braccia dell’oscurità. E lì, imprigionata da visioni interrotte solo da brevi bagliori, gli stessi che gli occhi faticano a decifrare, è nascosta l’essenza vitale d’ogni cosa, che altro non attende che mostrarsi. Si fa ingresso – qualora si senta l’urgenza di accostarsi al vero – in una dimensione ancestrale, perduta e ora recuperata, in cui il sentire dei primordi giunge a rivelarci segreti inascoltati. Così, accanto all’arcano dell’insoluta vicenda dell’uomo, terre vi sono nel mondo a lui noto che gareggiano per furia e durezza, e dove nessuno tra gli elementi ha ancora perduto il vigore lontano della Creazione. È Lanzarote, petroso mistero sbuffante di vento e ardente di lava. Qui la natura, obbediente soltanto al capriccio ha scolpito nei fianchi il suo volto antichissimo, così che tra le coste nervose, nella dismisura di bocche eruttanti non si smarrisse la memoria dell’indomito grido della fondazione. “Lanzarote” è il titolo dell’ottimo progetto di Willy Vecchiato, che ci presenta in forma di accuratissimo photobook accompagnato dal brillante testo a firma di Vasco Ascolini. Lanzarote è l’isola dell’assolutezza, presidio di fuoco, oscura e indomabile metafora d’una eternità che travalica e sconfigge la minuscola ambizione dell’uomo d’essere egli stesso eterno e dove un sasso, un semplice sasso vi giace da prima che lui apparisse e ci sarà ancora quando lui non ci sarà più. Qui il mondo appare nella sua forma primordiale. Gli scatti di “Lanzarote” ci accompagnano nella discesa nell’oscurità e Vecchiato, che affianchiamo nell’esplorazione, ci introduce a un universo che si rivaluta nella seducente doppiezza di una luce che sgomita per ridurre la distanza con l’oscurità. Ma è proprio l’oscurità a dettare i termini della seduzione, tanto che essa ci appare così avvolgente da suggerirci di indugiare, di frenare il desiderio di formulare qualsivoglia risposta, perché le risposte, spesso, non vengono quando sono necessarie e come succede davanti al mistero rimanere semplicemente ad aspettarle è la sola risposta possibile. Willy Vecchiato si dimostra abile nell’attingere all’essenza: essa è lì, tra un dirompente infrangersi di un’onda come nello scheletrirsi d’un ramo, oppure nelle vaiolose cavità delle rocce: tutto è attraversato dal veemente desiderio di imporsi. Ma il gioco su cui “Lanzarote” insiste, e che Vecchiato è determinato a risolvere, risiede nel dualismo in cui ombre e luci si tendono la mano vicendevolmente, incontrandosi sul piano descrittivo dell’immagine. Così, in questa insolita quanto dialettica competizione, non c’è soggetto che non ci appaia impegnato a fornire un’immagine volta a creare un “altro da sé”, invitandoci a soffermarci confidando che l’attesa conduca una soluzione. “Lanzarote” è il racconto di un mistero che indugia a chiarirsi; forse nemmeno vuole – e qui abbiamo l’obbligo di rispettare l’arcano, perché su ciò che ha il sapore del soprannaturale si ha il vincolo del silenzio. Eppure, come in un gioco che mira a confutare le sue stesse regole, dalle immagini di “Lanzarote” ci accorgiamo che il silenzio ha una voce, una voce propria e che si divincola lungo il racconto fotografico. Vecchiato l’ha ascoltata per noi, l’ha “vista” per noi – del resto è proprio questo il servizio reso dai fotografi: trasportarci dove non possiamo essere – e ne ha riassunto i tratti significativi, come una specie di riassunto dell’Eterno; perché in quest’isola, come si è detto, l’Eterno la sua dimora e a comandare è il Tempo. E noi, in ossequio alla nostra piccolezza, non possiamo che soffermarci a guardare quanto Vecchiato ha scattato per noi, chiamandoci alla sorpresa, al mistero e a non dimenticare nessuno dei segreti che “Lanzarote” dissemina lungo il suo racconto, un cammino inesplicabile e seducente, dove di fronte all’immanenza del tempo presto in noi tutti alberga suprema la consapevolezza d’essere soltanto un battito di ciglia.

Giuseppe Cicozzetti

da “Lanzarote”, (Penisola Edizioni)

foto Willy Vecchiato

https://www.willyvecchiato.com/

https://www.penisolaedizioni.com/

 

 

If we want to face the dazzling light, sometimes it’s necessary to throw ourselves into the arms of darkness. And there, imprisoned by visions interrupted only by brief flashes, the same ones that the eyes struggle to decipher, the vital essence of everything is hidden, which nothing else awaits than to show itself. We enter - if we feel the urge to approach the truth - in an ancestral dimension, lost and now recovered, in which the feeling of the beginnings comes to reveal to us unheard secrets. So, alongside the arcane of man's unusual story, there are lands in the world we known that compete for fury and hardness, and where none of the elements has yet lost the distant force of Creation. It’s Lanzarote, a porous mystery puffing with wind and burning with lava. Here nature, obedient only to caprice, has carved its ancient face on its sides, so that the memory of the indomitable cry of the foundation was not lost among the nervous coasts, in the excess of erupting mouths. "Lanzarote" is the title of Willy Vecchiato's excellent project, which presents us in the form of a very accurate photobook accompanied by the brilliant text signed by Vasco Ascolini. Lanzarote is the island of absoluteness, garrison of fire, dark and indomitable metaphor of an eternity that goes beyond and defeats the tiny ambition of man to be eternal himself and where a stone, a simple stone lies there before he appeared and will still be there when he is gone. Here the world appears in its primordial form. The shots of "Lanzarote" accompany us in the descent into darkness and Vecchiato, which we work alongside in exploration, introduces us to a universe that is reevaluated in the seductive duplicity of a light that elbows to reduce the distance with darkness. But it is precisely darkness that dictates the terms of seduction, so much so that it appears to us to be so enveloping as to suggest that we linger, to curb the desire to formulate any response, because the answers often don’t come when they are necessary and as it happens in front of the mystery simply waiting for them is the only possible answer. Willy Vecchiato proves to be skilled in drawing on essence: it’s there, between a disruptive breaking of a wave as in the skeleton of a branch, or in the smallpoxed rocks: everything is crossed by the vehement desire to impose itself. But the game that "Lanzarote" insists on, and that Vecchiato is determined to solve, lies in the dualism in which shadows and lights extend their hand to each other, meeting on the descriptive level of the image. So, in this unusual and dialectical competition, there’s no subject who doesn’t appear to be committed to providing an image aimed at creating another "by itself", inviting us to linger, trusting that waiting will lead to a solution. "Lanzarote" is the story of a mystery that lingers to clarify; maybe he doesn't even want to - and here we have an obligation to respect the arcane, because what has the flavor of the supernatural has the bond of silence. Yet, as in a game that aims to refute its own rules, from the images of "Lanzarote" we realize that silence has a voice, its own voice and that it wriggles along the photographic story. Vecchiato listened to it for us, "saw" it for us - after all this is the service rendered by the photographers: to transport us where we cannot be - and summarized its significant features, as a sort of summary of the Eternal; because on this island, as has been said, the Eternal has its home and Time commands. And we, in deference to our littleness, can only pause to look at what Vecchiato has taken for us, calling us to surprise, mystery and not to forget any of the secrets that "Lanzarote" disseminates along his story, an inexplicable and seductive journey, facing the immanence of the early time in us all there’s the supreme awareness of being only a blink of an eye.

Giuseppe Cicozzetti

from “Lanzarote”, (Penisola Edizioni)

ph. Willy Vecchiato

https://www.willyvecchiato.com/

https://www.penisolaedizioni.com/

bottom of page