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SCRIPTPHOTOGRAPHY

Chris KILLIP                         (Gran Bretagna)

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CHRIS KILLIP

Gran Bretagna, anni ’80 del secolo appena trascorso. I Conservatori vanno al governo e Margareth Thatcher ha le idee chiarissime su come affrontare una grave crisi economica che attraversa il paese. La ricetta per la ripresa fu individuata nell’eccessiva spesa pubblica, in un welfare da ridurre all’osso e nella ridefinizione, al ribasso, delle relazioni sindacali. Traduzione: il ritorno a un’economia pre-keynesiana, cioè un passo indietro di cent’anni. A fare le spese di tagli orizzontali sono le classi meno tutelate e la cura si rivela peggiore della malattia. La “Lady di Ferro”, aveva deciso che il Paese dovesse gradualmente abbandonare la vocazione industriale e specializzarsi nell’industria finanziaria e Londra diventarne la capitale mondiale. Il risultato produsse una macelleria sociale. Non vi fu comparto produttivo che non conobbe sofferenze; cantieristica, agricoltura, pesca, terziario pubblico, estrazioni minerarie dovettero operare tagli al personale e diverse centinaia di migliaia di britannici si ritrovarono senza lavoro. «La società non esiste» affermava Margareth Thatcher «esistono gli individui», ma lei, distruggendo il Welfare, dimostrava di non amare né l’una né gli altri.
Le fotografie del reporter inglese Chris Killip appartengono a quegli anni. Ha detto il fotografo che «il sorriso è un meccanismo di difesa che manda a dire: tu non puoi avere il vero me stesso e dunque ci si avvicina alla loro vera natura quando smettono di sorridere». E infatti in queste serie non ride nessuno, anche perché quando la tua vita è distrutta hai poco da ridere.
Killip, quasi in risposta alla durezza del “thatcherismo”, documenta individui, gli invisibili, le sole vere vittime, quasi sentisse doveroso restituire loro la dignità sottratta. Ne esce un ritratto dolente, dal quale affiora lo sconforto per un presente incerto, in cui ognuno è chiamato a fare come può e un futuro ancora più nebuloso. La Gran Bretagna è attraversata da una lunga ondata di rabbia che sfocerà in una lunga quanto inutile stagione di scioperi. Le classi meno abbienti sono al collasso.
Killip si reca a Newcastle-upon-Tyne, nel Northumberland, città e regione di pescatori e costruttori di navi tra le più colpite e sofferenti. Le persone hanno smarrito sorriso e fiducia e dalle immagini avvertiamo come un vento luttuoso, un’amarezza che ha trasformato le vite in un inferno improvviso. Le fotografie non concedono nulla, la narrazione è secca come se l’autore avesse deciso che a scegliere gli aggettivi fosse chi osserva mentre sono colti nella flagranza della disperazione. Il bianco e nero, con i toni del grigio prevalenti, riflettono lo stato di smarrimento dei protagonisti, costretti come possono (si guardi la foto con dei giovani “snuffers” o quelle dei bambini al gioco in un campo desolato) a tirare avanti. Il respiro delle fotografie è drammatico e noi, osservandole, non possiamo che registrare una vicinanza non soltanto emotiva.
Questa è la storia di un abbandono. E’ la storia di uno Stato che non sa che fare dei suoi figli meno riusciti e se ne disinteressa. Una storia già vista, drammaticamente uguale a tante altre ma accaduta qui, nel cuore pulsante di una ricca Europa capace di mietere vittime. Ovunque. Anche da noi, perché il “thatcherismo” non è un’epoca storica ma una teoria economica, un’equazione e dunque può ritornare.

 

Giuseppe Cicozzetti

da “In Flagrante”

 

foto Chris Killip

 

http://www.chriskillip.com/

Great Britain, 1980s of the last century. Conservatives go to the government and Margareth Thatcher has very clear ideas on how to deal with a serious economic crisis that runs through the country. The recipe for recovery was identified in excessive public spending, in a welfare to be reduced to the bone and in the redefinition, downwards, of trade union relations. Translation: the return to a pre-Keynesian economy, that is, a step backwards of a hundred years. The less protected classes pay the price for horizontal cuts and the treatment turns out to be worse than the disease. The "Iron Lady" had decided that the country should gradually abandon its industrial vocation and specialize in the financial industry and London become its world capital. The result produced a social butchery. There was no productive sector that did not suffer; shipbuilding, agriculture, fishing, public services, mining had to make cuts to staff and several hundred thousand British found themselves out of work. «Society does not exist»,said Margareth Thatcher, «individuals exist» but by destroying welfare, she showed she did not love either one or the other. The photographs of the English reporter Chris Killip belong to those years. The photographer said that «the smile is a defense mechanism that sends word: you cannot have the true me and therefore you get closer to their true nature when they stop smiling». And in fact in these series nobody laughs, also because when your life is destroyed you have little to laugh. Killip, almost in response to the harshness of "Thatcherism", documents individuals, the invisible, the only real victims, as if he felt it a duty to restore their withdrawn dignity. The result is a painful portrait, from which emerges the discouragement for an uncertain present, in which everyone is called to do as he can and an even more nebulous future. Great Britain is crossed by a long wave of anger that will result in a long and useless season of strikes. The lower classes are close to collaps. Killip goes to Newcastle-upon-Tyne, Northumberland, a city and region of fishermen and shipbuilders among the most affected and suffering. People have lost their smiles and confidence and from the images we feel like a mournful wind, a bitterness that has turned lives into a sudden hell. The photographs do not concede anything, the narration is as dry as if the author had decided that to choose the adjectives was the observer while they are caught in the scourge of desperation. The black and white, with the prevailing shades of gray, reflect the lost state of the protagonists, forced as they can (look at the photo with young "snuffers" or those of children playing in a desolate field) to get by. The breath of the photographs is dramatic and we, observing them, cannot but register a closeness not only emotional. This is the story of abandonment. It is the story of a state that does not know what to do with its less successful children and is not interested. A story already seen, dramatically the same as many others but happened here, in the beating heart of a rich Europe capable of claiming victims. Everywhere. Here too, because "Thatcherism" is not an historical era but an economic theory, an equation and therefore can return.

 

Giuseppe Cicozzetti

from “In Flagrante”

 

ph. Chris Killip

 

http://www.chriskillip.com/

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