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SCRIPTPHOTOGRAPHY

Anna DI PROSPERO                                                                 (Italia)

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ANNA DI PROSPERO

La corporeità si fa unità di misura spaziale ed emotiva, e il risultato è nel continuo divenire di una ricerca introiettata nella segreta estensione delle emozioni. Siamo nello stesso recinto espressivo di Gregory Crewdson, ma con un ingrediente più calorico: il sentimento. Se il fotografo americano sigla una mancata interazione emotiva tra gli umani e il loro spazio (limite che si estende fino a implodere nelle relazioni personali), Anna Di Prospero ci avverte dell’esistenza di una risonanza, un’eco riflettente che opera per la sua riabilitazione: l’uomo c’è e ha un ruolo nello spazio urbano e nel delicatissimo tessuto dei sentimenti. Che si tratti di autoritratti (non chiamateli “selfie”, please, lasciate che a farlo siano le orde di un turistume barbarico feticista dell’autoscatto), in cui la soggettività si dispiega in un “esterno architettonico” (“Urban self-portraits”) o nella sfida di uno spazio interno, sconosciuto, che mette alla prova la nostra capacità di “conquista” (“Self-portraits in temporary houses”), il terreno è quello della discontinuità dell’essere e del suo divenire emotivo. Ben oltre il rigore formale (elegante) delle immagini di architetture velocissime si coglie il respiro di una poesia del sentimento, il sentore di un afflato che tende alla riconciliazione anziché alla capitolazione sull’immanente. Tutto è delicato. I temi sono affrontati con una lateralità rispettosa, soprattutto gli aspetti dell’intimità affettiva che, proprio a sancirne la proprietà, potevano essere aggrediti con la baldanza di chi ne rivendica l’esistenza. Invece c’è pudore e riservatezza, sentimenti la cui descrizione è filtrata attraverso un diaframma trasparente, un vetro, a stabilire un limite di pudicizia, una doverosa e naturale distanza tra chi osserva e i soggetti.
Colpisce la sensibilità, sorprende la delicatezza compositiva, incantano linguaggio e coraggio, qualità rarissime da trovare insieme e così pronte al dialogo. Anna Di Prospero è una giovanissima talentuosa produttrice di “concept picture”, di pensieri vivi, urgenti e presto tradotti in immagini.
Per il piacere dei nostri occhi.

Giuseppe Cicozzetti

da “Urban self-portraits”; “Self-portraits in temporary houses”

foto Anna Di Prospero

http://www.annadiprospero.com/home.htm

 

 

The corporeity becomes a unit of spatial and emotional measure, and the result is in the continuous becoming of an introjected research in the secret extension of emotions. We are in the same expressive area of Gregory Crewdson, but with a more caloric ingredient: the feeling.

If the American photographer signs a lack of emotional interaction between humans and their space (limit that extends to implode in personal relationships), Anna Di Prospero warns us of the existence of a resonance, a reflective echo that works for its rehabilitation: man is there and plays a role in urban space and in the delicate fabric of feelings.

Whether it's self-portraits (do not call them "selfie", please, let them be the hordes of a barbaric fetishist selfiers), in which subjectivity unfolds in an "architectural exterior" ("Urban self-portraits") or in the challenge of an interior space, unknown, which tests our ability to "conquer" ("Self-portraits in temporary houses"), the terrain is that of the discontinuity of being and of its emotional becoming.

Far beyond the formal (elegant) rigor of the images of extremely rapid architectures one can catch the breath of a poem of sentiment, the hint of an afflatus that tends towards reconciliation rather than the capitulation on the immanent. Everything is delicate. The themes are faced with a respectful laterality, above all the aspects of affective intimacy which, precisely in sanctioning their property, could be attacked with the boldness of those who claim their existence. Instead there is modesty and discretion, feelings whose description is filtered through a transparent diaphragm, a glass, to establish a limit of modesty, a dutiful and natural distance between the observer and the subjects.

Striking sensibility, surprising the delicacy of composition, enchant language and courage, rare qualities to be found together and so ready for dialogue. Anna Di Prospero is a very talented young producer of "concept picture", of lively, urgent thoughts and soon translated into images.

For the pleasure of our eyes.

Giuseppe Cicozzetti

from “Urban self-portraits”; “Self-portraits in temporary houses”

ph. Anna Di Prospero

http://www.annadiprospero.com/home.htm

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