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SCRIPTPHOTOGRAPHY

Daniele DERIU                                                                                 (Italia)

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DANIELE DERIU

Questa è la storia di una vittoria. Di tante vittorie. E’ la storia di una discesa agli inferi e della sua risalita, di donne il cui corpo è stato violato, che la malattia voleva sconfiggere ma che ha combattuto fino a sconfiggere la malattia stessa. Dopo non si è più uguali, si è più forti. Delle patologie restano i segni, profonde cicatrici che non intaccano né orgoglio né bellezza e che ora vengono esibite con coraggio davanti all’obiettivo del fotografo quali “graffi” che la malattia ha voluto lasciare in ricordo sul corpo che non ha saputo battere ma che insieme sono la testimonianza di una battaglia vinta. “Scars of life” di Daniele Deriu è questo: il racconto di una rinascita, del riscatto della vita su parole terribili e misteriose davanti alle quali è facile smarrirsi: Endometriosi, Cancro al seno, Morbo di Crohn, Osteosarcoma, Tumore della tiroide. Madri, sorelle, figlie, amiche. Donne comuni che hanno lottato con forza e che ora, con la sfrontata vitalità di chi è stato più forte del male, ci indicano che una via d’uscita non solo è possibile ma rilanciano impossessandosi di una femminilità non intaccata, non sgualcita nel corpo né nell’anima. La vita è più forte di ogni altro episodio. Ma accanto a donne che nulla hanno fatto per guadagnarsi patologie così terribili ve ne sono altre che ancora meno meritano un destino di sopraffazione. Il catalogo è lungo. Vi sono donne la cui psiche si è aggrovigliata su se stessa, che ha condotto agli occhi il buio del suicidio o a infliggere nel proprio stesso corpo ferite devastanti, umilianti a conferma di un involucro divenuto ostile e inviso. Ma tra tutte le violenze la più insensata è quella inflitta dall’uomo, quella che nasce tra le parole, tra disistima e brama di controllo ma che più tardi sfocia quasi inevitabilmente in abusi e infine un crimine. A queste donne, così come alle altre, le “cicatrici della vita” hanno irrobustito lo spirito. Daniele Deriu ci fa conoscere il senso stesso della vita, il suo valore, mostrato con brillante fierezza dalle donne che con coraggio si sono prestate perché nessuna perda la speranza e perché tutto questo non si ripeta. Chi ha conosciuto le fiamme dell’inferno riconosce il potere incendiario di una fiammella e dunque una malattia, un incidente hanno il potere di mutare lo sguardo sulle cose della vita. Il corpo è rotto, non l’anima. E qui interviene Daniele Deriu. I corpi di ognuna di queste bellissime donne è cosparso da un velo d’oro, una preziosissima e sottile tinta. L’omaggio è a una tradizione giapponese che vuole si usi dell’oro per riparare le fratture in un oggetto. Oro, perché l’esistenza è preziosa. Come l’oro. Chi osserva “Scars of life” sarà colto da un’inevitabile empatia verso le protagoniste. Vorremmo correre a saperne di più, sapere delle loro vite perché ci lasciano come un senso solidale e insieme una speranza. Vorremmo accarezzare ognuna di quelle cicatrici e, con una mano invisibile, cancellarle. Ma questo riguarda chi osserva, chi quelle ferite le indossa non se ne cura e infatti i corpi sfregiati da cicatrici non perdono alcunché in sensualità, il loro spirito indomabile è un canto di vittoria. L’obiettivo di Daniele Deriu non indugia sul corpo ma lo supera perché affiori la tempra coraggiosa di donne che hanno lottato e vinto. “Scars of life” non è una “geografia del dolore”, umiliazione, paura e dolore sono passati: “Scars of life” è molto di più: è un inno alla vita.

 

Giuseppe Cicozzetti

da “Scars of life”

 

foto Daniele Deriu

 

http://www.illogico.it/

 

https://www.facebook.com/daniele.deriu.works/

 

 

This is the story of a victory. Of many victories. It is the story of a descent into hell and its ascent, of women whose bodies have been violated, which the disease wanted to defeat but who fought to the point of defeating the disease itself.

After no one is no longer equal, is stronger. Pathologies remain the signs, deep scars that do not affect pride or beauty and that are now displayed with courage in front of the photographer's lens as "scratches" that the disease wanted to leave in memory on the body that has not been able to beat but that together they are the testimony of a won battle.

"Scars of life" by Daniele Deriu is this: the story of a rebirth, of the redemption of life on terrible and mysterious words in front of which it’s easy to get lost: Endometriosis, Breast Cancer, Crohn's disease, Bones sarcoma, Thyroid tumor. Mothers, sisters, daughters, friends.

Common women who have struggled with force and who now, with the cheeky vitality of those who have been stronger than evil, show us that a way out is not only possible but relaunch by taking possession of unimpaired femininity, not crumpled in the body nor soul. Life is stronger than any other episode.

But next to women who have done nothing to earn such terrible pathologies, there are others who even less deserve a fate of oppression. The catalog is long. There are women whose psyche has become entangled in itself, which has brought the darkness of suicide to its eyes or inflicted devastating, humiliating wounds into its own body, confirming a shell that has become hostile and inhuman.

But among all the violence the most senseless is the one inflicted by man, the one that is born between words, between unpardonable and craving for control, but which later inevitably results in abuse and then a crime. To these women, as well as to the others, the "scars of life" have strengthened the spirit. Daniele Deriu makes us know the meaning of life, its value, shown with brilliant pride by the women who courageously lent themselves so that no one loses hope and because all this is not repeated.

Who has known the flames of hell recognizes the incendiary power of a flame and therefore a disease, an accident have the power to change the look on the things of life. The body is broken, not the soul. And here Daniele Deriu intervenes. The bodies of each of these beautiful women is sprinkled with a veil of gold, a precious and subtle color.

The tribute is to a Japanese tradition that wants to use gold to repair the fractures in an object. Gold, because existence is precious. Like them. Who observes "Scars of life" will be seized by an inevitable empathy towards the protagonists. We would like to rush to learn more, to know about their lives because they leave us with a sense of solidarity and hope.

We would like to caress each of those scars and, with an invisible hand, erase them. But this is about who observes, who those wounds wear it does not care and in fact the scarred bodies do not lose anything in sensuality, their indomitable spirit is a song of victory. Daniele Deriu's goal does not linger on the body but overcomes it so that the courageous temper of women who have struggled and conquered will come up. "Scars of life" is not a "geography of pain", humiliation, fear and pain have passed: "Scars of life" is much more: it is a glorious hymn to life.

Giuseppe Cicozzetti

from “Scars of life”

ph. Daniele Deriu

http://www.illogico.it/

https://www.facebook.com/daniele.deriu.works/

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