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SCRIPTPHOTOGRAPHY

CHIM (David Seymour)                                              (Polonia) 

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CHIM

 

Con Robert Capa, Henri Cartier-Bresson e George Rodger è tra i fondatori dell’agenzia fotografica Magnum. E’ David Szymin, alias David Seymour e meglio noto come “Chim” (1911-1956). Cresciuto all’ombra dei grandi importanti reporter, Chim avrà modo di mostrare il suo talento quando, nel 1948, l’Unicef gli commissiona un lavoro: l’obiettivo è descrivere la condizione dei bambini europei orfani di guerra. Chim, che anni prima si era rifugiato negli Stati Uniti a causa delle persecuzioni razziali contro gli ebrei, torna in una Europa lacerata, offesa dalle gravi ferite dei bombardamenti ma impegnata nella grande opera di ricostruzione, in cui i soli dimenticati sono i fanciulli.

Chim gira l’Europa. Il suo lavoro è potente e sia che si tratti di bambini polacchi, tedeschi, austriaci o italiani c’è un filo rosso che li accomuna rendendoli fratelli: occorre scongiurare la loro condizione di “senza destino”. Le sue immagini non celano nulla, né la disperazione né l’innocente speranza dell’inconsapevolezza. Ecco dunque bambine al gioco con bambole il cui corpo devastato somiglia alla loro stessa condizione; altre costrette a diventare adulte senza mai essere state giovani, obbligate alla dura disciplina della sopravvivenza. Vediamo bambini sorridere davanti all’obiettivo, sorpresi dall’attenzione; altri il cui sorriso è cancellato ma pronti a riacquistarlo dinanzi a un inaspettato dono ricevuto da mani sconosciute. Noi ci chiediamo quale risonanza emotiva e morale abbia provato Chim di fronte al dramma di uno dei risultati della guerra – questione che ha attraversato e attraversa ogni reporter -, se cioè il semplice ruolo di “testimone” fosse condizione sufficiente (e, aggiungeremo, necessaria) per porsi al riparo di eventuali coinvolgimenti. Di certo sappiamo che la “conoscenza” non lascia più uguali a prima. E certamente non ha lasciato indifferente Chim, da sempre impegnato politicamente (era in Spagna con Robert Capa durante la Guerra Civile), per cui l’immagine di un orrore aveva il valore di una denuncia politica. E nell’impegno trovò la morte: Chim fu ucciso da una raffica di mitragliatrice nel 1956. In Egitto, durante la crisi di Suez. 

Da quel reportage in avanti Chim sarà ricordato come il fotografo dei “bambini della guerra”.

 

Giuseppe Cicozzetti

 

foto Chim

 

https://davidseymour.com/

With Robert Capa, Henri Cartier-Bresson and George Rodger he’s one of the founders of Magnum photo agency. He’s David Szymin, aka David Seymour and better known as "Chim" (1911-1956). Raised in the shadow of the great reporters, Chim will have the opportunity to show his talent when, in 1948, Unicef commissioned him a job: the goal is to describe the condition of European children orphans of war. Chim, who years ago had fled to the United States due to racial persecutions against Jews, returns to a torn Europe, offended by the serious wounds of the bombing but engaged in the great reconstruction work, in which the only forgotten are the children. Chim turns Europe. His work is powerful and whether it is Polish, German, Austrian or Italian children there is a common thread that unites them making them brothers: it is necessary to avoid their condition of "fateless”. His images conceal nothing, neither despair nor the innocent hope of unawareness. So here are little girls at play with dolls whose ravaged body resembles their own condition; others forced to become adults without ever having been young, forced to the tough discipline of survival. We see children smiling in front of the lens, surprised by the attention; others whose smile is erased but ready to buy it back in front of an unexpected gift received from unknown hands. We ask ourselves what emotional and moral resonance Chim experienced in the face of the drama of one of the results of the war - a question that every reporter has gone through and is going through - if the simple role of "witness" was a sufficient condition (and, we will add, necessary) to take shelter of any involvement. We certainly know that "knowledge" no longer leaves the same as before. And he certainly did not leave indifferent Chim, who has always been politically engaged (he was in Spain with Robert Capa during the Civil War), so the image of a horror had the value of a political denunciation. And in the effort he found death: Chim was killed by a machine gun fire in 1956. In Egypt, during the Suez crisis.

From that forward reportage Chim will be remembered as the photographer of the "children of the war".

 

Giuseppe Cicozzetti

 

ph. Chim

 

https://davidseymour.com/

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