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SCRIPTPHOTOGRAPHY

Mike  BRODIE                                                                                   (USA) 

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MIKE BRODIE

Vivete più che potete, siate giovani e profittate dell’età. E state alla larga dal fotografare papaveri, fenicotteri e rane in uno stagno. Mike Brodie è un giovane fotografo americano che a soli diciassette anni si imbarca su un treno. Il suo doveva essere un viaggio breve, un’andata e ritorno dal confortevole sole della Florida ma una volta entrato in contatto con la gioventù “irregolare” l’ha seguita per cinque anni e le sue foto sono confluite in un libro dal titolo “A period of juvenile prosperity”. Brodie ha osservato la prima regola di un reporter: se vuoi scattare il vero devi guadagnarti la sua fiducia. E Infatti Brodie per cinque anni è diventato “hobo” tra gli “hobos”, seguendone gli spostamenti, condividendo speranze e delusioni, assaggiando una libertà che nessuno mai saprebbe raccontare se prima non l’ha provata, guadagnando un nickname singolare: per tutti è diventato “Polaroid Kid”. La prossimità dunque è tutto. E in un progetto come quello che ci ha consegnato si respira una brezza indipendente, libera da convenzioni e nel quale il futuro è adesso. Nelle sue fotografie non c’è giudizio né la rivalutazione in immagini di un romanticismo picaresco né, ancor meno, il suggello a un nichilismo giovanile pervaso da disillusioni. Brodie fotografa una scelta che per ragioni professionali ha condiviso per lungo tempo, cercando di cogliere ogni aspetto emotivo, logistico, organizzativo per scoprire – noi con lui – dell’esistenza di una gioventù dalle aspettative autonome e indipendenti. Non mancano i disvelamenti emotivi di una micro società esclusiva: l’annusarsi tra quanti condividono una scelta di vita, il timore affiorante a ogni momento d’essere scoperti, il riposo dalle tribolazioni, i momenti di una convivialità obbligatoriamente scarna né il velocissimo e pericoloso transumare da una carrozza all’altra. C’è nelle fotografie di Mike Brodie una disperata poesia, un elegiaco grido di libertà che nonostante il tempo della omologazione emozionale risuona ancora dentro noi, che della cultura “beatnik” siamo stati testimoni. E i giovani che stanno vivendo “un periodo di prosperità” sono lì a ricordarci che il passato non è sepolto, e chi sa rivivere con piacere il passato è come se vivesse due volte.

 

Giuseppe Cicozzetti

da “A period of juvenile prosperity”

 

foto di Mike Brodie

 

http://mikebrodie.net/

 

 

Live as much as you can, be young and profit from age. And stay away from photographing poppies, flamingos and frogs in a pond. Mike Brodie is a young American photographer who, when he was only seventeen, embarks on a train. His was supposed to be a short trip, a trip back from the comfortable Florida sun but once he got in touch with the "irregular" youth he followed her for five years and his photos merged into a book titled "A period of juvenile prosperity ".

Brodie has observed the first rule of a reporter: if you want to take the truth you have to earn his trust. In fact, for five years Brodie has become "hobo" among the "hobos", following the movements, sharing hopes and disappointments, tasting a freedom that no one would ever know before, earned a singular nickname: for everyone it is became "Polaroid Kid".

Therefore, proximity is everything. And in a project like the one he gave us, there is an independent breeze, free from conventions and in which the future is now. In his photographs there is neither judgment nor the revaluation of picaresque romanticism in images nor, even less, the seal to a juvenile nihilism pervaded by disillusions.

Brodie photographs a choice that for professional reasons has shared for a long time, trying to capture every emotional, logistic, organizational aspect to discover - us with him - the existence of a youth with autonomous and independent expectations. There is no shortage of the emotional revelations of an exclusive micro society: the sniff between those who share a choice of life, the fear emerging at every moment of being discovered, the rest from tribulations, the moments of a compulsory lack of conviviality or the fast and dangerous transume from one carriage to another.

There is in Mike Brodie's photographs a desperate poem, an elegiac cry of freedom that despite the time of emotional homologation still resounds within us, that of the "beatnik" culture we have been witnesses. And young people who are experiencing "a period of prosperity" are there to remind us that the past is not buried, and those who can relive the past with pleasure are as if they lived twice.

 

Giuseppe Cicozzetti

from “A period of juvenile prosperity”

 

ph. Mike Brodie

 

http://mikebrodie.net/

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