FOTOTECA SIRACUSANA
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SCRIPTPHOTOGRAPHY
Giorgio BUSIGNANI (IT)
GIORGIO BUSIGNANI
Di chi ama il mare ci si può fidare, ha scritto Hemingway. E noi siamo d’accordo con il grande scrittore americano. Giorgio Busignani il mare lo ama davvero ed è per questo che osservando le fotografie di “ViSioNimArinE”, la bella serie dedicata all’Adriatico, abbiamo come la sensazione di essere chiamati ad ascoltare il respiro del mare, i suoi sussurri, al disvelarsi di un segreto. Il mare di Busignani costringe a una nuova lettura; una lettura che sta dentro le note malinconiche del raccoglimento. Una nuova generazione di fotografi ha in grande considerazione il mare; ne ha così rispetto da rivalutarne l’aspetto più intimo, introverso, dimenticato dall’uomo dopo le intemperanze estive. Un risarcimento. Un doveroso omaggio alla poetica di una solitudine che rigenera e che ristabilisce priorità. La sensazione che si ottiene osservando la serie “ViSioNimArinE” è una calma salvifica, una porosità di emozioni private nelle quali ognuno ritrova se stesso in una dimensione dalla quale è temporaneamente escluso. Il mare, la spiaggia, le brume lontane e le costruzioni solitarie, in assenza dell’uomo divengono veri protagonisti; e stordisce, dapprima, la visione scarna, svuotata del nostro “conosciuto” ma che si rivaluta soggettivamente nel fermo rigore delle forme, in un’assolutezza di atmosfere. Busignani si addentra con mano sicura nell’esplorazione di suggestioni dimenticate e intreccia una geografia emozionale, un ordito fitto di echi silenziosi nei quali spetta a noi una decodifica, qualcosa che risuona in noi e a cui siamo chiamati a dare voce. L’invito al viaggio è accolto e dunque non resta che addentrarci in un mondo silente, tra le pieghe di una ritrovata intimità per ristabilire il nostro rapporto con il mare. In “ViSioNimArinE” tutto ha voce, basta prestare orecchio: ha voce la salsedine, l’ha la luce spettrale del mattino che dilaga in un mare lattiginoso e fermo, hanno voce i relitti abbandonati, e infine l’hanno i gabbiani, assoluti padroni di scorribande liberi dalla cauta minaccia umana. In ogni fotografia c’è tutto questo e di più. C’è, ad esempio, una felice poesia dello spazio, una dimensione ormai lontana dal reale che si concretizza nel territorio di potenti e allusive suggestioni. Tutto è delicato, in tutto ravvediamo cura e di un fotografo con tale sensibilità salutiamo come benvenuta la sincera passione per l’immagine, dalla quale traspare un’assoluta priorità: il rigore elegante della narrazione, che proprio nella descrizione dei dettagli allontana ogni deroga. E qui, in “ViSioNimArinE” i dettagli hanno grande importanza, al punto da diventare i veri protagonisti, soggetti restituiti alla dignità dell’osservazione, come una chiave interpretativa. Di chi ama il mare, come detto all’inizio, ci si può fidare. E noi ci fidiamo di un fotografo la cui passione traspare da ogni immagine.
Giuseppe Cicozzetti
da ‘ViSioNimArinE’
foto Giorgio Busignani
Those who love the sea can be trusted, wrote Hemingway. And we agree with the great American writer.
Giorgio Busignani really loves the sea and that's why observing the photos of "ViSioNimArinE", the beautiful series dedicated to the Adriatic Sea, we have the feeling of being called to listen to the breath of the sea, its whispers, to the unveiling of a secret.
The sea of Busignani forces a new reading; a reading that is inside the melancholy notes of recollection. A new generation of photographers has the sea in great consideration; he has so much respect that he re-evaluates the most intimate, introverted, forgotten by man after the summer intemperance.
A compensation. A dutiful homage to the poetics of a loneliness that regenerates and re-establishes priorities. The sensation obtained by observing the "ViSioNimArinE" series is a salvific calm, a porosity of private emotions in which each one finds himself in a dimension from which he is temporarily excluded.
The sea, the beach, the distant mists and the solitary buildings, in the absence of man, become real protagonists; and stuns, at first, the thin vision, emptied of our "known" but which is subjectively reevaluated in the firm rigor of the forms, in an absoluteness of atmospheres. Busignani penetrates with a sure hand in the exploration of forgotten suggestions and intertwines an emotional geography, a dense warp of silent echoes in which it is up to us to decode, something that resounds in us and to which we are called to give voice. The invitation to travel is welcomed and therefore we can not but enter into a silent world, between the folds of a newfound intimacy to re-establish our relationship with the sea.
In "ViSioNimArinE" everything has a voice, just lend an ear: the saltiness has voice, it has the spectral light of the morning that spreads in a milky and still sea, the abandoned shipwrecks have voice, and finally the seagulls have, absolute masters of free raids from the cautious human threat. In every photograph there is all this and more. There is, for example, a happy poetry of space, a dimension now far from the real that is embodied in the territory of powerful and allusive suggestions.
Everything is delicate, in all we see care and a photographer with such sensitivity we welcome the sincere passion for the image, which shines an absolute priority: the elegant rigor of the narration, which precisely in the description of the details away any exception. And here, in "ViSioNimArinE" the details have great importance, to the point of becoming the real protagonists, subjects returned to the dignity of the observation, as an interpretative key. Those who love the sea, as mentioned at the beginning, can be trusted. And we trust a photographer whose passion shines through every image.
Giuseppe Cicozzetti
from ‘ViSioNimArinE’
ph. Giorgio Busignani